RANCHO MARGOT

Nel 2014 abbiamo visitato, durante il nostro viaggio in Costa Rica, questa favolosa fattoria in permacultura, dove ogni angolo era buono per prendere spunto per il nostro progetto.
Rancho Margot si trova nel cuore della foresta pluviale e di per sè la natura è già uno spettacolo.

ORZO un vero e proprio cibo-medicina

È buono e fa bene: eppure ancora oggi non è così diffuso, o perlomeno il suo consumo nel nostro Paese non è certo paragonabile a quello della pasta. Vale la pena, invece, introdurlo regolarmente nell’alimentazione quotidiana. Infatti l’orzo non è solo un surrogato del caffè ma un vero e proprio alimento salutare.
La pianta d’orzo, una delle più antiche graminacee, originaria dell’Asia occidentale si suppone sia il risultato evolutivo di varie ibridazioni della pianta spontanea conosciuta come “Horodeum spontaneum”; ora è diffusa in tutto il mondo.

TUTTO IL BIO CHE C’è…attorno a noi

Se vi piace scoprire le realtà biologiche ed ecosostenibili in giro per l’Italia ecco un elenco di tutto ciò che potete incontrare nei dintorni della Fattoria dell’Autosufficienza.

BAGNO DI ROMAGNA

L’agriturismo INCISA:

Nato dalla ristrutturazione degli edifici rurali in sasso del Granducato di Toscana, risalenti al XVIII sec.
lasciando intatto però l’aspetto originario della struttura, stile e materiali d’epoca.
Qui puoi assaporare la tipica cucina romagnola: i primi piatti vengono fatti esclusivamente a mano utilizzando farine biologiche di grano aziendale macinate a pietra e conditi con carni, funghi e/o tartufi; le carni bovine, ovine e suine provengono dai loro allevamenti (BIO) e sapientemente lavorate nella macelleria aziendale.

ABETE BIANCO, Abies alba

PORTAMENTO: grande albero diritto, slanciato e conico che può raggiungere i 50. Chioma piramidale di colore verde cupo con riflessi argentei quando mossa dal vento. È un albero longevo.

FOGLIE: aghiformi, spesse e flessibili lunghe 2-3 cm, ottuse all’apice, lucide e verdi scure superiormente, con 2 linee bianco-argentee sulla pag. inferiore. Si inseriscono sui rametti in due serie opposti come i denti di un doppio pettine, per questo è chiamato anche Abies pectinata.

ACERO DI MONTE, Acer pseudoplatanus

PORTAMENTO: chioma espansa. Albero alto fino 30m.

FOGLIE: palmate e lobate, lunghe fino 17 cm e larghe 15, con 5 lobi poco profondi e grossolanamente dentati. Verde scuro e lisce nella pag. superiore quasi blu-grigie nella inferiore. In autunno le foglie dell’acero assumono un colore spettacolare!

LUPO, Canis lupus

Il lupo non è solo un magnifico animale, intelligente, socialmente evoluto, ma è anche un simbolo culturale fortissimo, tuttora vivo: egli rappresenta la capacità di vivere in modo leale e in perfetta armonia con l’ambiente circostante.

GUFO REALE, Bubo bubo

L’immagine di questo uccello è frequente nella nostra cultura fin dai tempi più antichi, ambiguamente oscillante tra simboli di buoni o cattivi auspici, confondendosi tra realtà e illusioni notturne.
La parola giusta per definire il gufo reale, il più grande ed imponente tra i rapaci notturni europei, è “maestoso”.

Questo super-predatore dal volo silenziosissimo, con orecchie sensibili al minimo rumore e una vista eccezionale rende la vita difficile a chi cerca di vederlo almeno una volta. Ma non sarà difficile sentirlo cantare nei boschi della fattoria nelle notti di luna piena.

POIANA, Buteo buteo

È un rapace comune e molto diffuso, un predatore diurno e carnivoro che può essere lungo dai 50 ai 60 cm, con un apertura alare compresa tra i 110 e i 130cm.
Ali larghe, collo tozzo e robusto, testa corta e grossa, coda ampia, breve e rotonda.
Caratterizzato, come quasi tutti i rapaci, da un becco adunco e due forti zampe terminanti con lunghi artigli ricurvi.
Piumaggio molto variabile, generalmente marrone sopra e più chiaro sotto, con fianchi, calzari (zampe) e ventre più scuri, e una macchia a forma di U più chiara sul petto.

AQUILA REALE, Aquila chrysaetos

L’aspetto forte e austero, la destrezza nello sfruttare le correnti ascensionali e nel dominare la forza di gravità, le sviluppate capacità sensoriali e le doti di grande cacciatore che le permettono di catturare anche prede più pesanti di lei non possono non colpire l’immaginazione dell’uomo, impotente nell’avvicinare l’animale ( se non con il binocolo), nel suo ambiente naturale.
Greci, Romani, Babilonesi, e tanti altri assumevano l’aquila come simbolo di potere e anche nel nostro stemma, quella del Club Alpino Italiano, essa troneggia in evidenza come simbolo di ardimento.