L’orzo mondo o nudo è la forma nuda del comune orzo (Hordeum vulgare).
La varietà precoce Leonessa, coltivata con il metodo biologico presso La fattoria dell’Autosufficienza, è stata selezionata da una popolazione locale nel 1936 dal genetista Nazzareno Strampelli e poi recuperata grazie al CERMIS che si è occupato della salvaguardia dell’orzo nudo dai primi anni ’80.


Attenzione: Dal 2018 non coltiviamo più questo seme in quanto non eravamo in grado di selezionarlo ed è lentamente degradato (problemi di carie). Non sappiamo dove sia possibile reperire il seme.


A differenza del più comune orzo vestito, l’orzo mondo non necessita di decorticazione (processo di pulitura dell’orzo vestito, del farro…), tant’è che un occhio inesperto potrebbe facilmente confonderlo con il frumento come è avvenuto da noi nella nostra Fattoria quando Jerry era convinto di aver seminato del grano invece che dell’orzo.

Per questa sua caratteristica la granella dell’orzo nudo si presta all’uso alimentare in forme diverse e sempre per questa peculiarità è stata la forma di orzo preferenzialmente utilizzata dall’uomo per il consumo diretto dei chicchi e della farina.

La coltivazione dell’orzo nudo ha seguito la sorte delle colture minori tradizionali, cioè ha subito un costante e continuo declino cedendo il passo agli orzi vestiti a destinazione zootecnica.

Storicamente l’orzo nudo è stato impiegato per ottenere farina per il pane, per la preparazione di minestre, decotti ed altri prodotti.
L’orzo sotto forma di polenta fu per millenni il cibo greco per eccellenza e veniva consigliato da Ippocrate per le sue virtù terapeutiche in quanto facilita la concentrazione, la serenità emotiva e l’attività psico-fisica.
In Italia la coltivazione dell’orzo nudo risale alla prima metà dell’ 800 dove veniva principalmente utilizzato per preparare il surrogato del caffè.
Anche nelle campagne intorno alla Fattoria fino al dopo guerra veniva coltivato per poi produrre grazie un rudimentale strumento per la torrefazione il “caffè d’orzo”. Questa tradizione è stata, con il passare del tempo, abbandonata per la scoperta di colture più produttive e più redditizie, per il mutamento delle abitudini alimentari (aumento del consumo del caffè vero e proprio) e per la difficoltà di gestire piccole coltivazioni e limitate produzioni.
Oggi che sono sempre più noti i problemi di salute derivanti dall’eccessivo consumo di caffè la bevanda d’orzo sta tornando ad entusiasmare i palati di molti. Inoltre sempre più l’orzo viene consumato come cereale in chicco per insalate e zuppe ma anche come farina per pane, biscotti e pasta.