CERVO, Cervus elaphus
Il cervo vive nelle foreste decidue, nei boschi di conifere, nei boschi radi, in ambienti comunque ricchi di radure e di zone aperte; in Italia é diffuso soprattutto lungo la catena alpina, anche se presenze costanti si possono riferire a molte zone degli Appennini. E’ davvero facile incontrarlo al mattino nei territori della Fattoria dell’Autosufficienza!
Il palco che tanto lo caratterizza è prerogativa dei soli maschi che lo perdono periodicamente tra febbraio e marzo dopo il suo massimo sviluppo che si ha nel periodo degli amori.
La lunghezza del palco va da un minimo di 70 cm ad un massimo eccezionale di 130 cm.
Un’altra caratteristica di questo animale e il potente bramito :un suono strano, una via di mezzo tra un ruggito e un muggito bovino che viene emesso sempre dal maschio nel periodo degli amori per sfidare i rivali che gli rispondono con la stessa moneta instaurando un vero e proprio duello vocale per ottenere la supremazia sull’harem di femmine. E’ veramente una bella esperienza fare un’escursione notturna proprio in questo periodo, oppure partecipare al “Bramito del Cervo” che organizza il Parco delle Foreste Casentinesi per censire la presenza di questo ungulato nel Parco.
I maschi solitamente vivono separati dalle femmine tranne nel periodo degli amori, mentre le femmine vivono in unità familiari talvolta anche molto numerose.
Il manto del cervo fa due mute stagionali così da poter cambiare consistenza e colore a seconda delle condizioni climatiche. Il manto invernale è decisamente più folto e anche più scuro per attirar maggior calore mentre quello estivo e più “leggero” e di color bruno-rossastro con le zone ventrali più chiare.
I cervi sono ungulati, hanno cioè le ultime falangi delle dita mediane rivestite da unghie a formare uno zoccolo. I loro zoccoli sono i più grandi fra tutti gli ungulati italiani arrivando a misurare 6-9 cm di lunghezza e 5-7 di larghezza.
Oltre alle loro impronte è possibile osservare la loro presenza grazie alle fatte chiamate anche pillole fecali che sono diverse da maschio a femmina e anche a seconda dell’alimentazione stagionale che è comunque sempre erbivora!
*Dal nome del cervo deriva la parola castigliana cerveza, e cioè…birra! Questo termine è entrato in latino come cervesia tramite i Galli che designarono così un tipo di birra di color biondo-rossiccia che gli ricordava il colore del cervo.
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