Faggeta secolare, antidepressivo naturale

Salute e vitalità dipendono dal contatto diretto con la natura: è l’effetto biofilia

Tanti informatici che ho conosciuto mi hanno rivelato che il loro sogno sarebbe lavorare con la terra o comunque fare qualcosa che li faccia passare del tempo a stretto contatto con la natura. Stare tante ore al chiuso, davanti al monitor, studiando codici li porta all’esasperazione: nella vita rurale vedono la loro rinascita, la possibilità di un’esistenza più equilibrata, appagante e felice.
Erich Fromm – celebre psicoterapeuta e filosofo vissuto nel pieno del Novecento – chiamava “biofilia” l’attrazione irresistibile e irrinunciabile dell’uomo nei confronti della natura.
Qualcosa di simile succede anche agli astronauti nello spazio che passano i pochi momenti liberi che hanno durante la giornata a fissare la Terra per via dell’attrazione naturale che il Pianeta blu esercita nei loro confronti. La loro percezione, detta The Overview Effect, è quella di fissare una palla piena di vita.

Fai girare l’economia locale e compra romagnolo!

Valorizza la tua terra e rendila autosufficiente

Un po’ di anni fa, ho letto un libro pubblicato da Macro Edizioni dal titolo Un istante dopo. L’autore racconta la storia di un paese ame­ricano che, a seguito di una catastrofe, met­te fuori uso tutte le centraline elettroniche per via di un’inversione dei poli magnetici. Di conse­guenza, qualunque apparecchiatura elettronica, in un istante, cessa di funzionare.

La salute autosufficiente

L’uomo, come la terra, ha bisogno di equilibrio e biodiversità per vivere nel pieno delle proprie facoltà e realizzare il meglio di sé

La maggior parte delle forme di vita sulla Terra sta vivendo una fase di indebolimento costante, fra queste l’essere umano è sicuramente quello che sta soffrendo di più, anche se spesso non ne è cosciente. Gli uomini occidentali sono costantemente e cronicamente malati, sia fisicamente che mentalmente, ma spesso non se ne accorgono: i medicinali messi a punto dalle multinazionali del farmaco alleviano i sintomi, riducono il dolore e mantengono in vita per lungo tempo persone malate. Il prestigio della medicina spesso si basa sulle statistiche di riduzione della mortalità e di alcune malattie a seguito dell’industrializzazione di un Paese, ma questi numeri sono soprattutto dovuti alla modificazione dell’habitat, del regime alimentare e all’adozione di elementari misure d’igiene. Le fognature, l’acqua pulita e igienizzata, tre pasti al giorno o lavare i piatti hanno avuto un’influenza molto maggiore sul miglioramento della salute e dell’aspettativa di vita rispetto dell’insieme dei complessi metodi di cure specialistiche.

RI-cominciare a prenderci cura del mondo

Permacultura, autosufficienza e tanta voglia di migliorare la nostra realtà

Quando mi trovo a parlare con qualcuno di quel che sarà il futuro dell’uomo, ricevo le risposte più incredibili: da chi non si preoccupa minimante della cosa a chi è completamente catastrofista,  “tanto non c’è più niente da fare”.

L’agricoltura naturale può salvare il mondo

Dagli evidenti disastri dell’agro-business alla straordinaria produttività delle micro-fattorie a misura d’uomo e di Pianeta

Esistono centinaia di modi di fare agricoltura e tante sfaccettature diverse, ma sommariamente potremmo dividere l’agricoltura in due grandi categorie. La prima categoria è l’agricoltura industriale, caratterizzata dalla costante ricerca per sostituire i sistemi naturali che regolano i cicli della terra con sistemi artificiali che dovrebbero, in teoria, ottenere migliori risultati per l’uomo. La seconda categoria, che si potrebbe definire agricoltura naturale, cerca di capire più a fondo i cicli della terra per imitarli e trarne beneficio. È un’agricoltura che richiede molte più conoscenze e manodopera ed è orientata all’autosufficienza e la territorialità.

5 Buoni motivi per fare Permacultura in Italia

La Permacultura nasce in Australia negli anni ’70 dalle intuizioni di Bill Mollison e David Holmgren. Nonostante la peculiarità del territorio australiano, i principi della Permacultura sono talmente universali che possono essere applicati ovunque e, soprattutto, non c’è tempo migliore di quello attuale per iniziare. Anche in Italia abbiamo innumerevoli buone ragioni per mettere in pratica questo sistema, anzi, questa “filosofia di vita”, ma per ora ci limitiamo a darvene 5 che già riteniamo più che convincenti.

Integrare e dare valore ai margini

La relazione come elemento chiave nella progettazione in Permacultura

La Permacultura è nata come sistema di progettazione del territorio che integra armoniosamente l’uomo con l’ambiente e i suoi elementi, ovvero abitazione, alimentazione, risorse naturali, relazioni umane e sociali. L’obiettivo è progettare insediamenti duraturi, il più possibile simili a ecosistemi naturali, tramite il riconoscimento, l’utilizzo e l’armonizzazione delle componenti del paesaggio (morfologia, clima, terreno, acqua, vegetazione, animali), sviluppando rapporti di sostegno reciproco tra gli elementi dell’ambiente e i bisogni delle persone.

Chi era Emilia Hazelip

Abbiamo già parlato dell’agricoltura sinergica in un precedente articolo, ma oggi vorremmo approfondire la vita e le aspirazioni della sua ideatrice, la spagnola Emilia Hazelip (Barcellona, 1937 – Carcassonne, 2003)

Quando nacque nel 1937, le bombe cadevano sulla sua città natale, Barcellona, e quando Emilia compì 18 anni decise di lasciare la Spagna intraprendendo un percorso di vivace messa in discussione degli schemi prestabiliti. Già agli inizi degli anni ’60 Emilia sperimentò la vita in comunità agli albori del movimento hippie, rendendosi presto conto di come le pratiche dell’aratura e della coltivazione su terreni lasciati scoperti fosse assolutamente contro natura. Allo stesso tempo Emilia voleva trovare forme diverse per vivere a contatto con la terra, nel rispetto delle leggi della natura e reintegrando l’essere umano nel ciclo della vita.