Soggiornando alla Fattoria dell’Autosufficienza, il Santuario della Verna è un luogo talmente speciale che non si può non includere in uno dei vostri trekking all’interno del parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; basterebbe solo l’energia che si respira in questo luogo per avere un buon motivo per andarci.
Insieme all’eremo di Camaldoli è uno dei luoghi di maggior rilevanza spirituale e religiosa del Casentino.
Il Santuario sorse proprio sopra un luogo dell’antico culto pagano della antica dea Laverna, che dà il nome anche al comune di Chiusi della Verna; Laverna era la  protettrice dei rifugiati, degli anfratti e dei nascondigli, tipici di questo territorio montano; dello stesso significato era l’antico culto pagano del dio della montagna Pen, da cui deriverebbe altresì il nome Appennino e il nome del monte Penna, presso il quale sorge il Santuario.

La fondazione di un primo nucleo eremitico risale alla presenza sul luogo di San Francesco, che nella primavera del 1213 incontrò il Conte Orlando di Chiusi della Verna, il quale, colpìto dalla sua predicazione, volle fargli dono del monte della Verna che successivamente divenne luogo di numerosi e prolungati periodi di ritiro. L’ultima visita di Francesco al monte avvenne nell’estate del 1224 quando era ormai stanco ed ammalato.
Vi si ritirò nel mese di agosto, per un digiuno di 40 giorni in preparazione per la festa di san Michele e, mentre era assorto in preghiera, il 14 settembre 1224 ricevette le stimmate.
Il fatto venne ricordato anche da Dante nel “Paradiso”:
“Nel crudo sasso intra Tevere e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo
che le sue membra due anni portarno”
Paradiso, canto XI vv.106/108
L’episodio della stimmate diede il via allo sviluppo di un vero e proprio Santuario.
Da allora la Verna divenne un luogo sacro e meta di pellegrinaggio da ogni parte del mondo.

Di grande interesse naturalistico è la Foresta Monumentale de La Verna la quale è giunta fino ai giorni nostri anche grazie alla sapiente opera dei Frati Francescani che l’hanno curata nei secoli, in una perfetta armonizzazione tra uomo e natura.
Il bosco principale è rappresentato dalla consociazione Abete Faggio, con esemplari che raggiungono i 50 metri di altezza e diametri fino a 180 cm. Nella zona nord-ovest del Santuario è presente la faggeta pura. Qui è facile osservare le maestose radici dei Faggi che abbracciano il terreno o gli “scogli” sottostanti.
La Foresta è caratterizzata anche da una straordinaria ricchezza di specie erbacee e dalla presenza di una numerosa fauna selvatica che annovera quattro specie di ungulati, il Cervo, il Daino, il Capriolo e il Cinghiale, oltre al loro predatore naturale, il Lupo.
Sono presenti anche numerose specie di uccelli, tra cui i rapaci Gufo Reale e Falco Pellegrino.

La Verna rimane nei secoli un luogo di Pace mistico ed affascinante dove, indipendentemente dalla propria fede, ci si va anche solo per passare qualche ora in silenzio ed entrare maggiormente in contatto con se stessi, la sacralità del luogo e la natura che lo circonda sembrano essere li proprio per questo.

Tra le camminate che possiamo fare all’interno la più bella è sicuramente la salita all’apice del monte Penna (1229m slm): in cima vi aspetta uno spettacolare panorama su tutta la Romagna.