LUPO, Canis lupus
Il lupo non è solo un magnifico animale, intelligente, socialmente evoluto, ma è anche un simbolo culturale fortissimo, tuttora vivo: egli rappresenta la capacità di vivere in modo leale e in perfetta armonia con l’ambiente circostante.
Il lupo si adatta meglio di noi alle trasformazioni ambientali, stabilisce rapporti sociali molto complessi ed è capace di grande altruismo e assistenza verso individui deboli e bisognosi del branco.
Da molti popoli è stato adorato come una divinità e da altri cacciato e sterminato ma per fortuna l’aumento della selvaggina e la minor pressione antropica nelle montagne italiane hanno consentito al lupo di rimanere stabile in queste zone e di acquisire un importante ruolo nell’equilibrio naturale.
Il lupo, più massiccio e robusto rispetto ad un cane, con fronte ampia, mandibole potenti e occhi marrone chiaro col taglio leggermente obliquo. Le orecchie, sempre tenute erette, sono più laterali e più larghe rispetto quelle di un cane. Il colore del mantello, generalmente mimetico è variabile dal marrone al bianco-fulvo. Sul dorso la colorazione è beige con punte dei peli neri mentre il torace è quasi sempre marrone-chiaro.
Il lupo ha arti lunghi e zampe larghe con un’ottima capacità di regolare la temperatura corporea anche durante inverni molto freddi.
Le impronte lasciate nella neve o nel fango sono simili a quelle di un cane con l’unica differenza che le due dita centrali sono sopra la linea congiungente le due dita laterali.
Per la presenza del lupo è fondamentale la disponibilità di un habitat naturale integro e di prede da cacciare anche se in realtà è un carnivoro generalista ed opportunista quasi onnivoro perché si nutre oltre che di ungulati o piccoli mammiferi anche di bacche , frutti, o rifiuti di origine umana.
Il lupo è un animale essenzialmente monogamo e le coppie rimangono unite anche per tutta la vita utilizzando le stesse tane e gli stessi territori di caccia.
I branchi hanno una struttura sociale molto complessa e nel branco è la sola coppia dominante “alfa” a riprodursi verso la fine dell’inverno.
La gestazione della madre dura circa due mesi per poi partorire da 2 a 8 cuccioli tra aprile e giugno che all’inizio sono totalmente dipendenti dalla madre da cui prendono il latte materno. Poco dopo vengo nutriti anche con rigurgiti di carne dai lupi gregari del branco per poi lasciare la tana nel giro di due mesi per imparare l’attività venatoria e diventare un super predatore! Difatti il lupo non ha predatori naturali; occasionalmente l’aquila reale prova a catturare giovani cuccioli o esemplari debilitati ma il maggior pericolo per il lupo rimane comunque l’uomo.
La comunicazione tra lupi è composta da espressioni facciali, sguardi, posizioni del corpo, ululati, guaiti, ringhi ed odori. Ogni tipologia di suono emesso è associato ad una diversa classe di età e ad uno specifico significato sociale, in particolare i suoni armonici sono associati a contesti amichevoli o di sottomissione mentre i suoni “rumorosi” a contesti aggressivi o di dominanza, ed i suoni misti sono invece tipici del periodo neonatale.
I famosi ululati vengono emessi sia per affermare il dominio su un determinato territorio, sia per comunicare tra individui dello stesso branco, per rinsaldare i loro legami sociali, per comunicare durante la caccia e per instaurare un contatto con i cuccioli.
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