RISTRUTTURAZIONE IN BIOEDILIZIA DEL PODERE CASELLE DI PAGANICO
Dopo circa tre anni dedicati alla sistemazione dei terreni, alla realizzazione di terrazzamenti, dei muri a secco e degli orti, all’impianto di frutti antichi, alle recinzioni, alla realizzazione dell’acquedotto, all’interramento dei cavi elettrici e telefonici, all’inizio del 2014 sono finalmente iniziati, alla Fattoria dell’Autosufficienza, i primi lavori di ristrutturazione del Podere Caselle in linea con i pilastri fondanti del progetto in permacultura.
I lavori in corso riguardano una struttura in sasso diroccata, probabilmente di inizio Ottocento che verrà trasformata in Bio-Agriturismo.
In fase di ristrutturazione, abbiamo deciso di prestare grande attenzione, oltre che alle caratteristiche storiche dell’edificio, al risparmio energetico e alla bioedilizia: per questo ci siamo affidati alle competenze di Luigi Foschi, esperto “CasaClima” che ama definirsi eco-geometra.
Abbiamo incontrato Luigi che ci ha spiegato alcune delle caratteristiche di risparmio energetico del progetto.
Luigi, ci racconti come mai si è scelto di usare, per i muri, calce idraulica 100%?
La calce idraulica è uno dei primi leganti impiegati in edilizia, usato già ai tempi dei Romani.
Nasce da una materia prima naturale, la pietra calcarea, contenente una bassa quantità di argilla. L’assenza di agenti chimici e la sua natura minerale garantiscono l’assoluta non tossicità del materiale e quindi il suo impiego è ideale nel campo della bioedilizia.
La calce idraulica, inoltre, ha ottime caratteristiche quali la permeabilità al vapore, l’effetto traspirante e la regolazione dell’umidità presente negli ambienti, che previene la formazione di muffe e funghi.
Il nostro intento era quello di usare una materia prima del passato, ecologica e riciclabile senza però perdere in efficienza: ecco i motivi che ci hanno fatto scegliere la calce idraulica naturale.
Come è stato realizzato il tetto e perché?
Il tetto è la parte finale del nostro edificio, ha quindi il compito di proteggere la nostra casa dagli agenti atmosferici. Visto che in genere è di ampie dimensioni, è soggetto anch’esso a dispersioni termiche quanto i muri, per questo è molto importante non sottovalutare la sua progettazione.
Nel nostro caso, vista la volontà di raggiungere standard energetici elevati con impiego di materiali naturali, si è optato per un tetto in legno ventilato con isolamento a più strati in fibra di legno.
La ventilazione, posta tra il manto di copertura e l’isolante, permette di allontanare l’eventuale umidità ed espellere l’aria calda presente sotto al manto di copertura.
L’isolamento termico invernale può essere raggiunto utilizzando diversi materiali isolanti, al contrario, ridurre il carico termico estivo è più complicato, per questo servono isolanti fibrosi capaci di ritardare il passaggio di calore verso l’interno e la scelta, in questo caso, della fibra di legno è la più indicata.
Che scelta è stata fatta per gli infissi?
L’infisso è un componente molto importante, può disperdere fino a un quarto dell’energia dell’intero involucro edilizio. Questa percentuale però può essere ridotta anche dell 80% se i serramenti hanno ottime caratteristiche.
Per questo abbiamo scelto infissi in legno, un materiale che ha ottimi valori di trasmittanza termica e una buona tenuta all’aria, con doppi vetri per garantire la massima prestazione, ma questo non basta.
Infatti anche un infisso ad alte prestazioni, se montato male, non garantisce una buona tenuta: servono molti accorgimenti in fase di installazione (come teli di tenuta all’aria da applicare all’interno, di tenuta al vento e alla pioggia da inserire nella parte esterna).
Se l’infisso non è montato a regola d’arte può causare spifferi che provocano condensa e in seguito muffe.
Come verrà riscaldato l’edificio?
Visto il luogo collinare in cui sorge il nostro fabbricato, la priorità non riguardava il raffrescamento estivo ma bensì il riscaldamento invernale.
In linea con i criteri di risparmio energetico adottati per l’intero involucro, abbiamo optato per una soluzione di riscaldamento a pannelli radianti microcapillari. I sistemi radianti possono essere installati a pavimento, a soffitto o a parete, questo dipende da scelte progettuali architettoniche e strutturali.
Questo sistema riscalda per irraggiamento, a basse temperature desercizio (25-26 gradi), creando una sensazione di appagato benessere già a 20 °C contro i 22/23 °C che servono per un radiatore tradizionale.
In questo modo si raggiunge un elevato comfort abitativo riducendo i consumi.
L’acqua sarà riscaldata con un efficiente caldaia a legna vista l’abbondanza di questa risorsa sul posto e accumulata in 2 puffer da 1.000 litri ciascuno.
Cosa è importante non sbagliare in una ristrutturazione di questo tipo per non perdere di efficienza energetica?
Molto semplicemente, per raggiungere standard energetici elevati bisogna isolarsi ed eliminare le dispersioni, cercare di trattenere il calore all’interno in inverno e di farlo restare fuori nel periodo estivo.
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