Bill Mollison: la rivoluzione travestita da giardinaggio
di Elena Parmiggiani
Il ricordo dell’uomo che ha concepito nuovi ecosistemi legati alla permacultura e ha cambiato il modo di pensare di milioni di persone.
Il 24 settembre scorso Bill Mollison, co-fondatore della permacultura, si è spento a Hobart, Tasmania (AU). Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2010, quando ho partecipato al suo Corso di Progettazione in Permacultura a Istanbul, in Turchia, insieme a Geoff Lawton, credo in uno dei suoi ultimi corsi tenuti per intero. Durante questo corso di permacultura, ho imparato alcune cose importanti che porterò sempre con me. Vorrei condividerle con voi, perché Mollison avrebbe sicuramente voluto che fossero patrimonio di tutti. Lui, che ha partecipato alla vita di tanti progetti, che ha insegnato all’università, ma diceva sempre che era sclerotizzata e dannosa. Lui che ha contaminato così tante persone con la sua visione ecosistemica legatissima ai modelli naturali e che ha portato alla luce per tutti noi un nuovo modo di pensare il mondo e di viverci.
Impariamo dagli alberi a essere persone migliori
di Melania Tizzi per La Fattoria dell’Autosufficienza.
Il seminario condotto da Peter Wohlleben in Fattoria ha permesso di osservare da vicino la straordinaria organizzazione del mondo vegetale.
Lo scorso settembre la Fattoria dell’Autosufficienza di Bagno di Romagna ha avuto la fortuna di ospitare un seminario molto particolare, condotto da un relatore il cui curriculum non farebbe di certo pensare di trovarsi di fronte a una superstar della saggistica internazionale.
Peter Wohlleben, autore del libro La Vita Segreta degli Alberi (Macro Edizioni), ha prestato servizio per più di vent’anni presso il Corpo Forestale tedesco e oggi, dopo essersi licenziato per poter mettere in atto le sue convinzioni ecologiche, dirige un’azienda forestale ambientalista nella regione dell’Eifel – in Germania – in cui pratica il ritorno alla foresta vergine.
CAT: Centre for Alternatives Tecnology
Il santo patrono del Galles, san Davide, nutriva un enorme rispetto per la natura: la terra era la fonte principale da cui traeva gli alimenti per la sua dieta semplice e sana, ed egli insegnò ai suoi seguaci l’importanza di vivere in armonia con l’ambiente che li circondava.
In tempi più moderni Gerard Morgan-Grenville fondò il Center for Alternative Technology (CAT) di Machyllneth, nel Galles centrale che negli anni è divenuto il fulcro del movimento ambientalista gallese.
EUZ…un luogo fuori dal comune…
“Energie und Umweltzentrum” – Centro per l’Energia e l’Ambiente – è un’associazione indipendente e autogestita che dal 1981 lavora sulle energie rinnovabili, il risparmio energetico e idrico, la bioedilizia e la didattica ambientale.
La sua storia comincia così: per dare una realizzazione pratica a queste tematiche, negli anni ’80 un gruppo di giovani impegnati nel movimento antinucleare acquista e ristruttura, attraverso una sottoscrizione lanciata a livello nazionale, una ex scuola vicino ad Hannover che possa funzionare come modello dimostrativo.
PANTA REI…tutto scorre…
Panta Rei è un bellissimo centro per l’educazione allo sviluppo sostenibile vicino al lago Trasimeno.
Il centro è aperto tutto l’anno ed è interamente costruito secondo i principi della bioedilizia, con utilizzo di materiali naturali e impianti di fitodepurazione per la gestione ecocompatibile dell’acqua e la produzione di energia dal sole e dalle biomasse.
LA CITTA’ DELLA LUCE
Città della Luce non è una vera e propria città, o meglio non è solo questo, ma molto di più.
Il tutto nasce negli anni ’90 quando un gruppo di ragazzi decidono di dedicare la loro vita al Reiki.
Si uniscono, formano una comunità e incominciano ad organizzare corsi ed eventi in quel di Genova, tutti inerenti alle discipline olistiche. Dalla necessità di ampliare gli spazi e di essere circondati dal verde, questi ragazzi si spostano a Turbigo, vicino Novara e poi infine nell’entroterra marchigiano in un luogo ricco di pace e terra da coltivare.
Si vuole sperimentare e creare un nuovo modo di vivere e di lavorare, di essere insieme nel rispetto, nel supporto e nella fiducia reciproci.
Si vuole cooperare in una dimensione nella quale vi sia tempo e spazio per prendersi cura di sé e delle relazioni, tempo per il partner e per i figli, per lo studio, per la crescita personale e per l’autorealizzazione professionale.
Decrescita felice e autoproduzione: una scelta auspicabile
di Lucia Cuffaro, vice presidente del Movimento per la Decrescita Felice.
“Crescita, sviluppo e progresso sociale. È il PIL misura di tutto?”, questo è una delle tracce nella prova scritta di italiano della maturità 2016.
AGRICOLTURA SINERGICA
Non si può parlare di agricoltura sinergica senza parlare della sua ideatrice, la spagnola Emilia Hazelip (1937 – 2003) che ha maturato e poi diffuso questo metodo ispirandosi ai principi dell’agricoltura del non fare di Masanobu Fukuoka (“La rivoluzione del filo di paglia”) e della permacultura di Bill Mollison (“Introduzione alla permacultura”).
I principi della Permacultura che Emilia ha fatto più suoi sono certamente il vivere senza distruggere ed ottenere una produzione migliore col minimo consumo.
D’altra parte, il lavoro di Fukuoka è stato per Emilia la dimostrazione che la lavorazione della terra non è necessaria, ma si possono ottenere risultati duraturi e produzioni di qualità mantenendo in modo permanente l’auto-fertilità del suolo selvatico.
Lavandula officinalis, Lavandula angustifolia
Quando i rapporti prematrimoniali erano inusuali e la prima notte di nozze aveva ancora una forte carica emozionale e simbolica, il corredo della sposa, federe e lenzuola, doveva profumare di Lavanda: il suo aroma rilassante avrebbe sciolto le tensioni e favorito l’accoppiamento..
“Lavandula” dal gerundio latino del verbo “lavare”, ci fa intuire come da sempre questa pianta sia stata usata per detergere e profumare la biancheria ma anche la persona stessa dando l’idea di purezza e purificazione. Anticamente viandanti e pellegrini la utilizzavano in mancanza di acqua per potersi lavare: si usavano manciate di fiori strofinandole energeticamente sul corpo. Oltre a ritrovarsi molto profumati erano anche in qualche modo “disinfettati” grazie alle sue proprietà antisettiche.
Cresce nella regione mediterranea fino a quella montana (1800m) circa, nelle zone aride, sassose e soleggiate.
Salvia officinalis
La Salvia è la pianta aromatica forse più famosa che si conosca e in Fattoria la incontrerete in ogni angolo…
Il genere Salvia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è particolarmente ricco di specie sia annuali che perenni, usate sia per scopi alimentari, terapeutici o semplicemente ornamentali. é un piccolo suffrutice sempreverde dalle foglie oblunghe e un po’ rugose di un verde cinerino e dai fiori azzurro-violetto.
La specie che comumemente siamo abituati ad utilizzare per aromatizzare le nostre pietanze è la Salvia officinalis o salvia comune una specie perenne originaria dell’Europa delle zone a clima mite.
Il suo nome deriva dal latino salvus «sano, salvo» o “salus «salute» che stanno ad indicare le sue virtù come pianta curativa attribuito dai romani alla S. officinalis. Ma non solo i Romani la consideravano una panacea, anche i Pellerossa la chiamavano “erba dello Spirito”.
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