Una metafora per cambiare il mondo
Come gli esempi virtuosi possono contaminare ogni angolo del pianeta
Tommaso Carmenati | Responsabile eventi ad Autosufficienza
In che modo l’esempio di un singolo può generare un cambiamento su larga scala? Questa è stata una delle domande che mi sono posto più di frequente.
Vivo e collaboro da diversi anni con il Centro di Ecologia Applicata Autosufficienza. La mission di Autosufficienza è, per l’appunto, “essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.
Ogni giorno in questo luogo cerchiamo di contribuire alla creazione di un ecosistema sempre più armonico e resiliente. Basandoci sulla progettazione in Permacultura, le tre etiche che ci caratterizzano sono: cura della terra, cura dell’uomo e limitare il nostro consumo alle nostre necessità per condividere in maniera equa e solidale le risorse della terra.
Ma non ci limitiamo semplicemente a questo.
Ci sono migliaia di persone che ogni anno vengono a soggiornare qui – a me piace dire “a ispirarsi qui” – per partecipare a corsi e ritiri inerenti la salute di corpo, mente e spirito. E uno dei nostri scopi più profondi è proprio quello di lasciare una traccia indelebile su queste persone.

Aprire gli orizzonti, rompere i paradigmi, aumentare i gradi di libertà.
“È possibile anche ciò che pensavo impossibile”: questa è una delle frasi che sentiamo pronunciare più di frequente dalle persone che passano di qui.
La diluizione omeopatica
Le sostanze utilizzate nell’omeopatia sono diluite ripetutamente in acqua o alcool. La diluizione è spesso così elevata che non rimane alcuna molecola della sostanza originaria nella soluzione finale, ma si ritiene che l’acqua “memorizzi” l’effetto della sostanza.
Questa immagine rappresenta perfettamente quello che accade qui. Si certo, i contenuti dei nostri corsi, oppure i concetti esposti durante le visite guidate, hanno già di per sé un importante potere trasformativo.
Scoprire la bio-piscina e la sala ottagonale, le tecniche di bioedilizia e di agricoltura rigenerativa, degustare una pizza con farina di grani antichi nel bio-agriturismo, sono tutti aspetti che in qualche modo fanno riflettere.
Ma non è solo questo. Non è la sostanza a produrre l’effetto, ma è la memoria che questa ha impresso nella diluizione.
C’è qualcosa che va oltre la somma delle singole parti. C’è qualcosa che accade qui che ha un potere trasformativo di gran lunga superiore rispetto ai numerosi vanti di ecologia applicata e salute che si concentrano in questo luogo.
E sono proprio le persone che passano a trovarci a dare continuamente conferma di quanto sto dicendo.
La forza degli esempi virtuosi
Da non molto si è concluso il ritiro di digiuno cosciente. Abbiamo terminato la stagione 2024 con uno dei ritiri che più amiamo. L’ultima sera ci siamo riuniti attorno a un fuoco, come di consueto, per goderci un momento di intimità.
Un momento simbolico di conclusione di un ciclo, dove il vecchio viene bruciato per lasciare posto al nuovo. E così ogni partecipante ha preso la parola per condividere al gruppo la propria esperienza.
Non so a quanti cerchi di condivisione ho partecipato in questo luogo. Nonostante questo, ogni volta è una sorpresa.
Ogni volta mi stupisco per i rimandi delle persone che scelgono di affidarsi a noi. Quello che mi ha colpito di più è che le persone non parlano del digiuno in sé. Non parlano delle formazioni di Stefano Berlini o delle sessioni di meditazione e Qi Gong di Massimo Forcellini.
Sì certo, questi aspetti arricchiscono potentemente il tutto. Ma le persone parlano della magia. Di qualcosa che va oltre le forme. Di uno stato di umanità che ogni volta che vengono qui ritrovano. E quindi rinascono.
Sono i piccoli dettagli a fare la differenza: la cura di ogni minimo particolare, la serenità e la disponibilità che abbiamo noi dello staff, nonostante il lavoro. La gentilezza e la disponibilità in ogni momento della giornata.
Il calore e il senso di unione. Sentirsi a casa, sentirsi in famiglia. Il custodire tutti insieme un luogo, con le sue creature, animate e inanimate. Una sorta di spazio fuori dal tempo, una “bolla” che negli anni sta sempre di più prendendo forma e prendendo il suo posto in questa società.
Le persone quando vengono qui non cambiano, ma riscoprono chi sono. Molto spesso le dinamiche della società tendono ad alienarci. Ciò che accade qui invece, tende a riumanizzare. Ciò che accade qui, che va oltre forme e sostanza, permette di rimembrare la propria essenza.
E allora, tornando alla domanda con cui ho aperto l’articolo, mi viene da dire: è esattamente questo il modo con cui un singolo può creare un cambiamento su larga scala.
È la forza dell’esempio, ma non l’esempio raccontato o sfoggiato. È l’esempio che si incarna ogni giorno, è la sostanza diluita ma pienamente espressa, che va a lasciare una traccia indelebile su chi ci circonda.
Non serve cambiare la società
Francesco Rosso, fondatore di Autosufficienza, ha dato vita a questo luogo nel 2009. Sin dall’inizio ha definito in modo inequivocabile uno dei suoi obiettivi: realizzare qui il cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo.
Non si tratta però di tentare di cambiare qualcosa nella società. Non si tratta di contrapporsi. Si tratta di concentrarsi nel creare un luogo talmente armonico, talmente bello, talmente buono, talmente vero, che sarà la società stessa ad essere costretta a doversi adeguare.
Se ci pensate, nessuno ha dovuto convincere la popolazione a sostituire il cavallo con l’automobile. Perché ciò che funziona meglio sostituisce automaticamente ciò che invece è obsoleto.
E la società di oggi, che sta mostrando crepe ovunque e che si trova in questo momento storico alla soglia del caos, ha estrema necessità di qualcuno che sperimenti stili di vita diversi. Perché lo stile di vita dominante nella nostra società è ormai chiaramente obsoleto. È tempo che lasci spazio a nuove vie.
La chiamata all’azione
Tutto questo per dire una cosa molto semplice. Guarda fuori, osserva, prendi spunto, ma poi concentrati sul ciò che accade dentro di te. Concentrati ad essere tu stesso o tu stessa, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Mettiti in dubbio, fatti domande, cerca nelle profondità del tuo cuore qual è il modo in cui vuoi abitare questo mondo. Sii l’esempio. Perché sarà ciò che sei, e di conseguenza ciò che fai, ad avere il potenziale di contaminare ogni angolo del pianeta. Proprio come stiamo cercando di fare qui.
Essere esempio talmente inattaccabile, talmente inequivocabile, talmente sano e integro, che presto da singoli individui diventeremo un popolo. E quando si crea un popolo, quando si crea la massa critica, il cambiamento diventa inarrestabile.

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Questo articolo è apparso sulla rivista Vivi Consapevole 79 (dicembre 2024/febbraio 2025).
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