La Terra è nostra madre

Ecologia profonda dei nativi americani e permacultura per superare la crisi sociale e ambientale globale

La forte cultura antropocentrica di origine biblica che caratterizza l’uomo occidentale e cosiddetto “sviluppato” ci sta portando lentamente all’estinzione. Crisi ambientale, economica, sociale, politica e culturale sono sempre più evidenti, eppure ci troviamo impreparati nel trovare soluzioni reali ed efficaci.
La verità, purtroppo, è che non esistono soluzioni se rimaniamo prigionieri della nostra cultura. Le soluzioni che ci vengono prospettate dai media e dai governi hanno la stessa matrice di pensiero che ci ha portato alla situazione odierna: considerano gli esseri umani come separati dalla Natura, alla quale attribuiscono soltanto un valore strumentale o di sfruttamento.

La resa dei conti

Incendi, inquinamento elettromagnetico, vaccinazioni di massa, pesticidi, diserbanti, psicofarmaci e rifiuti…Quanto manca all’estinzione?

L’uomo non è mai stato cosi debole e dipendente come negli ultimi anni nei Paesi industrializzati. Per circa 300.000 anni gli uomini, in un modo o nell’altro, si sono guadagnati la sopravvivenza vivendo e traendo beneficio e sostentamento dall’ambiente. Hanno avuto la forza e l’esperienza per costruire dei ripari, procurarsi l’acqua, il cibo e il calore.
Già durante la seconda guerra mondiale una parte della popolazione occidentale non era più autosufficiente perché si era trasferita in città, e proprio coloro che vivevano nelle metropoli
hanno maggiormente sofferto per la mancanza dei generi di prima necessità.

La mia storia anticovid

Disobbedienza civile e spinta verso il cambiamento: costruiamo insieme la comunità dei Custodi della Terra

Non guardo la televisione, non leggo quotidiani, raramente ricerco notizie assimilabili via internet. Nonostante tutto, a fine gennaio ero informato su un virus pericoloso che stava colpendo la Cina. Proprio in quel periodo, io e la mia compagna abbiamo preso un volo per Koh Phangan in Thailandia. Avremmo passato lì un mese per rigenerarci dopo un anno particolarmente intenso. Durante il viaggio abbiamo incontrato i primi esseri umani mascherati, soprattutto orientali, cosa che abbiamo trovato inizialmente bizzarra e divertente.

5G: il dilemma a Bagno di Romagna

Cosa sceglieranno i cittadini della comunità montana: la salute o la tecnologia?

Il Touring Club Italiano, tramite l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, ha stipulato un accordo quadro con la società INWIT Spa per il lancio del 5G nei borghi e piccoli centri italiani che aderiranno all’offerta.
Bagno di Romagna, il mio comune di residenza, si troverà quindi nei prossimi mesi a scegliere se aderire o meno a tale proposta. In caso affermativo il comune sarà coperto in maniera capillare da mini-antenne 5G per fornire servizi wireless, cioè il 5G irradiato nell’aria da sorgenti molto ravvicinate.
Tali antenne saranno installate sui lampioni della luce, sui balconi dei palazzi e nei tombini sotto i marciapiedi, esponendo la popolazione a un forte inquinamento elettromagnetico mai sperimentato che si aggiunge alle radiofrequenze già esistenti.

Dalla dipendenza all’autosufficienza

Impariamo a sganciarci dai poteri forti e a percorrere la strada della resilienza, un gradino alla volta.

L’ignoranza unita alla disinformazione guidata ha portato la popolazione occidentale a pensare che sia possibile guarire dalle malattie con una pillola o un’operazione chirurgica. Il marketing dell’industria chimico-farmaceutica è talmente pressante e persuasivo da aver convinto la classe medica del fatto che sia possibile guarire le persone prescrivendo unicamente dei trattamenti farmacologici.

Come sarà la mia terra nel 2025?

Un Eden verde, fiorito e non inquinato in cui si lavora meno e si vive meglio: ecco come realizzarlo.

Romagna, 21 settembre 2025

Cari Amici, quest’anno ho deciso di fare il mio solito mese di viaggio in Romagna. Sì lo so, vi chiederete come mai così vicino visto che vi ho abituati ai miei racconti della Patagonia, Nuova Zelanda, Indonesia…
Questa volta non ho preso alcun aereo per visitare questa meravigliosa terra, perché il cambiamento che ha vissuto in questi ultimi anni è stato straordinario e l’ha resa il luogo più ideale al mondo per rigenerarsi e confrontarsi con una nuova mentalità, che mette al centro la vita.

Faggeta secolare, antidepressivo naturale

Salute e vitalità dipendono dal contatto diretto con la natura: è l’effetto biofilia

Tanti informatici che ho conosciuto mi hanno rivelato che il loro sogno sarebbe lavorare con la terra o comunque fare qualcosa che li faccia passare del tempo a stretto contatto con la natura. Stare tante ore al chiuso, davanti al monitor, studiando codici li porta all’esasperazione: nella vita rurale vedono la loro rinascita, la possibilità di un’esistenza più equilibrata, appagante e felice.
Erich Fromm – celebre psicoterapeuta e filosofo vissuto nel pieno del Novecento – chiamava “biofilia” l’attrazione irresistibile e irrinunciabile dell’uomo nei confronti della natura.
Qualcosa di simile succede anche agli astronauti nello spazio che passano i pochi momenti liberi che hanno durante la giornata a fissare la Terra per via dell’attrazione naturale che il Pianeta blu esercita nei loro confronti. La loro percezione, detta The Overview Effect, è quella di fissare una palla piena di vita.

Fai girare l’economia locale e compra romagnolo!

Valorizza la tua terra e rendila autosufficiente

Un po’ di anni fa, ho letto un libro pubblicato da Macro Edizioni dal titolo Un istante dopo. L’autore racconta la storia di un paese ame­ricano che, a seguito di una catastrofe, met­te fuori uso tutte le centraline elettroniche per via di un’inversione dei poli magnetici. Di conse­guenza, qualunque apparecchiatura elettronica, in un istante, cessa di funzionare.

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